La crisi adolescenziale mette in grande difficoltà l’adolescente stesso e la sua famiglia. Una parte pregnante della crisi adolescenziale è rappresentata dal conflitto con i genitori che può essere considerato normale e naturale. ” La violenza della rivolta ci dà la misura della pressione necessaria per vincere i legami che uniscono l’adolescente ai suoi genitori, piuttosto che essere un indice della sua ostilità verso di loro” (Lidz).

Molto spesso, la crisi adolescenziale nasce dal fatto che l’adolescente deve, da una parte disidentificarsi dai propri genitori per scoprire la sua identificazione come adulto, dall’altra non può fondare la sua identità se non in stretta dipendenza dai suoi genitori, inserendola all’interno del processo identitario di tutta la famiglia. La parola crisi, nel contesto della crisi adolescenziale, viene intesa nel suo significato etimologico di separazione, scelta, all’interno di un processo evolutivo. Quest’ultimo è reso possibile solo da una struttura famigliare sufficientemente flessibile da possedere la capacità di tollerare una disorganizzazione temporanea, in vista di una nuova stabilità. In questo periodo di transizione si modifica la partecipazione del figlio al mondo extrafamiliare e la sua posizione all’interno di esso, dove vengono ridefiniti i confini nella direzione di un allontanamento dell’adolescente dalla famiglia per acquisire maggior autonomia e responsabilità.

Se la crisi adolescenziale è un momento fisiologico ed evolutivo, è comunque un momento complesso che può porre l’adolescente a rischio circa l’insorgenza di alcune patologie. Si tratta di un momento che vivono, simultaneamente, l’adolescente e la sua famiglia. All’interno del sistema si sperimentano e si mettono in atto cambiamenti che rientrano nel processo di separazione-individuazione.

La crisi dell’identità

Il tema principale della crisi adolescenziale è legato alla crisi dell’identità. L’adolescente vive un dilemma tra l’idea che egli è “genitore di sé stesso” e l’idea che “i genitori servano”, e vive una continua ambivalenza tra l’essere una persona indipendente e ribelle che reclama la sua autonomia e il bisogno di una profonda dipendenza dal contesto familiare. Ciò che ne consegue è un’identità confusa e la messa in discussione di modelli, regole, valori, ideali e credenze che avevano caratterizzato la sua infanzia. È per questo motivo che l’adolescente “normale” in una famiglia “normale” è ribelle e contestatario. Sono, piuttosto, i ragazzi sottomessi, passivi e remissivi che dovrebbero destare preoccupazione ai genitori. Un’eccessiva accettazione passiva dei modelli genitoriali è sinonimo di una difficoltà di interiorizzazione di questi modelli da non permettere un’efficace separazione e individuazione; una ribellione e un rifiuto troppo marcati mostrano, invece, quanta paura e angoscia l’adolescente provi nel liberarsi dalle caratteristiche del mondo infantile che sente come rassicurante.

Quello che consente all’adolescente la formazione di un’identità più stabile e coesa e il superamento della crisi adolescenziale, è l’agire, da solo o in gruppo, le esperienze più diverse, tra tentativi ed errori, che gli permettono di rafforzare il senso di Sé. L’adolescenza è caratterizzata, quindi, da momenti di segretezza e momenti di esibizione che rappresentano una grossa sfida per la famiglia. In questa fase, il gruppo dei pari, ha la fondamentale funzione di aiutare l’adolescente a sfuggire dalla simbiosi infantile, attraverso l’instaurarsi di esperienze nuove. L’adolescente sposta gli investimenti affettivi fuori dalla famiglia e attraverso gli amici placa il senso di solitudine che l’acquisizione di un’età adulta e matura comporta.

Durante l’adolescenza, quindi, la crisi generata dalla necessità della separazione, diventa una crisi dell’identità che coinvolge anche la famiglia. Il superamento della crisi adolescenziale, in maniera evolutiva, sarà possibile solo se i genitori lo avranno reso possibile grazie ad un funzionamento sistemico che accoglie le spinte trasformative del figlio.

Tratto da Dall’individuo al sistema, M. Togliatti

Se, come adolescente o come genitori, state affrontando un periodo di difficoltà dovuto alla crisi adolescenziale, un  percorso di supporto o psicoterapia può essere utile per evitare lo strutturarsi di patologie o sintomi. Ricevo a: