Il conflitto in famiglia rientra nella quotidianità di tutte le famiglie e, non per forza, ha una connotazione negativa. All’interno della coppia, nella relazione tra fratelli, nel rapporto genitore-figlio, litigare è normale e l’assenza di conflitto non è indice di una famiglia funzionale. Il conflitto familiare permette ai membri del sistema di differenziarsi gli uni dagli altri, di stabilire i propri confini, la propria identità e quindi è ritenuto funzionale per la crescita di ciascuno. L’esperienza del conflitto nasce dall’incontro-scontro con l’altro, con il diverso da sé. Per questo, le divergenze e i conflitti fanno parte di ogni relazione umana.
Origini del conflitto in famiglia
(Ricci, 2025, 9, 10,11)
Il conflitto nasce dalla presenza di disaccordi tra cognizioni (attese, desideri, credenze) e/o comportamenti dell’altro. Al di la dell’oggetto del disaccordo, il conflitto interpersonale nasce dal mutevole equilibrio tra due bisogni costitutivi dell’uomo: il bisogno di affiliazione e appartenenza da un lato, dall’altro il bisogno di individuazione e separazione che rivendica la differenza. Rispetto alla gestione delle differenze, il conflitto è il processo relazionale elettivo per gestire e ricomporre tali diversità. Il disaccordo, infatti, se gestito in maniera costruttiva, può diventare occasione in cui ciascuna persona, mediando tra intimità e bisogno di differenziazione, dà forma alla relazione e contribuisce alla definizione di sé e del legame. La diversità, può diventare un’occasione di confronto e di rinegoziazione della relazione.
L’assenza di conflitto in famiglia
(Ricci, 2025, 11,12)
Molto spesso, il conflitto in famiglia è evitato ad ogni costo. Qualcuno teme il conflitto e preferisce evitarlo, altri lo affrontano ma sotto l’effetto di emozioni intense, finendo per sbagliare l’approccio, altri ancora preferiscono rimandarlo sperando che le questioni si risolvano da sole. Con il tempo, però, un conflitto non risolto rischia di cronicizzarsi. Quindi, evitare il conflitto o negarlo può essere nocivo. Invece il conflitto in famiglia se, affrontato e non negato, insegna ai coniugi e ai figli che la relazione umana non è una partita destinata a definire chi vince e chi perde, ma una relazione in cui ci si riconosce in una reciproca positività. La fatica nel conflitto è una condizione per mantenere buone relazioni. Nel conflitto, l’altro mi obbliga a considerarlo, a prendere in esame un punto di vista diverso dal mio.
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Tratto da Separati, ma sempre genitori, A. Ricci
Se, come famiglia, vivete numerosi conflitti non costruttivi, o li evitate per paura di affrontarli, un percorso di supporto potrebbe essere efficace per mantenere buone relazioni. Ricevo a:
- Spinea presso la sede del Centro per la Famiglia in Viale Sanremo 41/a, loc. Villaggio dei Fiori (Ve)
- Marcon presso Istituto Veneto di Terapia Familiare in Viale della Stazione 3/5, (Ve)