Quando, nella mia pratica clinica, aiuto una persona, che sia un percorso individuale o insieme ad altri membri della famiglia, a trattare la perdita di una persona cara, mi avvalgo, in alcuni momenti del percorso terapeutico, di tecniche di elaborazione del lutto, alcune strettamente tipiche dell’approccio sistemico relazionale. Preciso che queste tecniche non sono utilizzabili esclusivamente in relazione al lutto, ma sono degli strumenti che utilizzo nella mia pratica clinica in diverse occasioni e in relazione a varie situazioni di malessere o crisi.
GENOGRAMMA STORICO GEOGRAFICO:
Partendo dall’assunto che la possibilità di accedere alle esperienze delle generazioni precedenti è un passaggio obbligato per la crescita della persona, lo strumento più idoneo per compiere tale “viaggio di ritorno a casa” è il genogramma s.g. In generale il genogramma viene utilizzato per consentire alla persona di riconoscersi e di riconnettersi all’interno di un sistema più ampio. In relazione ad un lutto, questa tecnica può essere utilizzata per cogliere se e quando nella storia della persona sono avvenuti dei lutti significativi, che tipo di perdite sono state, come e se se ne è parlato, come è stato trattato ed espresso il dolore, come si è ristrutturato il sistema dopo la perdita ecc. Questo consente alla persona di mettere in relazione il suo modo di trattare la perdita con ciò che è avvenuto nella sua famiglia di origine e diventare più consapevole del proprio modo di trattare il dolore e di eventuali ruoli e funzioni assunte dopo la perdita
GENOGRAMMA FOTOGRAFICO
Uno strumento simile al precedente ma con l’utilizzo di fotografie. Nello specifico caso del lutto è importante concentrarsi su fotografie che mostrano il legame e la relazione con la persona defunta in vari momenti della loro storia di vita. Questo permette alla persona di narrare i ricordi, di rileggere il legame, di cogliere aspetti emotivi e relazionali sconosciuti, di mettere in connessione momenti di vita, in modo da trattare il dolore con uno sguardo più ampio e non focalizzato nel qui e ora.
SCULTURA FAMILIARE
Si tratta di una tecnica non verbale che permette, attraverso l’uso dello spazio e del tempo di rappresentare simbolicamente le relazioni tra i membri della famiglia. L’obiettivo è quello di creare un’esperienza emozionale intensa che favorisca la capacità di sentire, ascoltare e di essere ascoltati, presupposti alla base per una trasformazione del sistema familiare. L’uso di tale registro espressivo e comunicativo permette di lasciar da parte la logica razionale e di dar voce ai livelli emotivi più profondi e inconsapevoli. In relazione ad un lutto, viene chiesto alla famiglia di rappresentarsi in 3 momenti temporali diversi, passato, presente e futuro. Il passato dovrà essere un momenti quando la persona era ancora viva, il presente rappresenta la situazione attuale, il futuro una rappresentazione di come la famiglia si immagina tra 5/10 anni. Questo strumento permette di cogliere quindi quanto e se la famiglia è in grado di compiere movimenti evolutivi.
OGGETTO METAFORICO
Consente alle persone di mettersi in connessione e in relazione con qualcuno che ora non c’è più, attraverso un oggetto che simboleggi il legame con la persona defunta. È una tecnica utilizzata prevalentemente quando sono presenti degli insospesi emotivi, dei non detti, delle situazioni aperte.
IL DISEGNO CONGIUNTO DELLA FAMIGLIA
Una tecnica utilizzata quando ci sono dei bambini. Consente di analizzare e valutare le relazioni familiari. Il disegno diventa poi la porta d’entrata per parlare con i bambini, è un metodo che permette di dar voce a ciò che a livello razionale non è del tutto consapevole e, quindi, offre una porta di entrata al sistema emotivo del bambino e della sua famiglia.
LA SEDIA VUOTA
Il paziente deve immaginare che in una sedia di fronte a lui sia seduta la persona defunta e diventa un’opportunità per parlare con chi non c’è più. Spesso i ruoli si invertono e il paziente deve rappresentare e dar voce all’altro.
DIXIT
Spesso utilizzo le carte del gioco dixit come strumento di terapia. Sono delle carte particolarmente evocative che consentono di dar voce alle parti emozionali più profonde. Adatto di volta in volta l’utilizzo di questa tecnica alla persona che ho davanti e alla sua storia. Può essere utilizzato per ricostruire la storia della relazione, per dar voce a sentimenti ed emozioni, per riconnettersi con chi non c’è più ecc.
Queste sono alcune delle principali tecniche di elaborazione del lutto che utilizzo nella mia pratica. Non c’è una tecnica migliore dell’altra e non è detto che con tutti i pazienti sia possibile utilizzarle. Prima di usare una tecnica, infatti, cerco sempre di conoscere il paziente, la sua storia e i suoi tempi, soprattutto quelli emotivi. Infatti nessuna tecnica è utile se il paziente non è pronto ad accedere a quel tema. In qualsiasi situazione clinica io segua, prima costruisco una relazione con il paziente, poi uso una tecnica; qualsiasi essa sia, è sempre uno strumento che si inserisce all’interno della relazione. Le tecniche elencate sono delle opportunità che possono favorire e aiutare il processo, ma non si sostituiscono ad esso. Come spiegato il altri articoli l’elaborazione del lutto è un processo che richiede del tempo e stare nel dolore, sentirlo, condividerlo, accettarlo è comunque la prima modalità per aprire ed entrare nel processo.
Se come individuo o famiglia avete bisogno di un aiuto professionale dopo aver subito una perdita o perchè non riuscite a trattarla, possiamo fissare una prima consulenza. Ricevo a:
- Spinea presso la sede del Centro per la Famiglia in Viale Sanremo 41/a, loc. Villaggio dei Fiori (Ve)
- Marcon presso Istituto Veneto di Terapia Familiare in Viale della Stazione 3/5, (Ve)