Il conflitto in famiglia è inevitabile e normale nelle relazioni familiari e di coppia. Come spiegato anche qui, se affrontati consapevolmente, i conflitti possono rappresentare momenti di cambiamento e crescita, un’occasione per ridefinire le relazioni all’interno del sistema familiare. La gestione efficace del conflitto rappresenta un momento di negoziazione e cooperazione. Per non restare sopraffatti dal conflitto, bisogna disporre di strategie idonee per affrontarli, in modo che ognuno ne esca sollevato e rinforzato, senza che vi siano “vincenti o perdenti”, come sostiene Gordon. Quest’ultimo ha sviluppato una strategia efficace di risoluzione dei conflitti, denominata Metodo senza perdenti, dove i conflitti vengono risolti accordandosi reciprocamente sulla soluzione (Ricci, 20215, 13, 14) 

Tale metodo procede per fasi:

  • identificare e definire il conflitto
  • lasciare emergere ogni soluzione possibile
  • valutare le soluzioni emerse
  • scegliere la soluzione migliore
  • programmare e attuare la soluzione
  • verificare i risultati

Molto spesso, già il primo punto è problematico, in quando si perde di vista il focus della questione, finendo per non “sapere neanche più per cosa si sta litigando”. Quindi, il primo passo da compiere è quello di chiedersi “qual è l’evento scatenante?” “in che misura ho contribuito a creare il conflitto?” “in che misura l’altro è responsabile del conflitto?”. Dopo aver riflettuto su questi punti si entra nella parte più “attiva”.

  1. il conflitto deve essere affrontato con spirito costruttivo e in un momento adatto, per esempio, non quando una persona è troppo arrabbiata.
  2. ognuno deve riconoscere la propria parte di responsabilità nell’evoluzione del conflitto. Pretendere che la colpa sia tutta dell’altro crea una reazione difensiva che non favorisce il dialogo. se ognuno riconosce le proprie responsabilità è più facile trovare un accordo.
  3. sforzarsi di capire le ragioni altrui senza imporre le proprie, ascoltare l’altro senza anticipare, utilizzare una comunicazione IO.
  4. non barricarsi in posizioni rigide
  5. esaminare le soluzioni possibili analizzando i vantaggi e gli inconvenienti, le conseguenze. (Ricci, 2015, 15, 16,17,18)

Regole per la gestione efficace dei conflitti

(Ricci, 2015, 14)

  1. Stare sul problema evitando ogni forma di attacco alla persona
  2. Limitare l’oggetto della controversia
  3. Non interrompere l’altro
  4. Formulare critiche costruttive
  5. Non superare la soglia di vulnerabilità dell’altro
  6. Aspettare il momento giusto (non litigare davanti ai figli)
  7. Ritenere il litigio il risultato di una relazione e non colpa dell’altro
  8. Attivare strategie basate sulla ricerca di interessi comuni
  9. utilizzare messaggi-Io
  10. Gestire le proprie emozioni.

Il confronto riuscito

  • non ci si sente a disagio dopo il confronto
  • si è sufficientemente soddisfatti del risultato
  • si ha la sensazione di essere stati ascoltati
  • si ha la percezione che, in futuro, i conflitti verranno gestiti più adeguatamente.

(Ricci, 2015, 19)

Tratto da Separati, ma sempre genitori, A. Ricci

Per risolvere i conflitti non esiste una formula univoca. A volte, dopo averci provato in autonomia, è necessario l’intervento di un professionista che aiuti la coppia o la famiglia a gestire i conflitti in maniera più efficace, capendo cosa non ha funzionato finora e trovando nuove strategie. Se come coppia o famiglia sentite di aver bisogno dell’aiuto di un professionista, potete contattarmi per un primo colloquio. Ricevo a: