L’infertilità è un trauma narcisistico che apre ad un processo di lutto per la coppia
La diagnosi di infertilità di coppia
Con il termine infertilità di coppia si intende , secondo l’OMS, l’incapacità della coppia di concepire o procreare dopo un anno o più di rapporti sessuali non protetti. Il termine infertilità non va confuso con la sterilità di coppia, che invece si ha quando uno o entrambi i coniugi sono affetti da una condizione fisica permanente che non rende possibile la procreazione. Quando una coppia riceve una diagnosi di infertilità si aprono vissuti, pensieri e sentimenti di rabbia e dolore. Questo perchè l’infertilità è considerata un evento paranormativo, imprevisto del ciclo di vita. L’infertilità di coppia coinvolge prima di tutto i partner, e la loro transizione alla genitorialità, ma anche l’intera famiglia. La coppia infatti, deve affrontare l’impossibilità, per altri membri della famiglia, di diventare zii o nonni. Infatti, come per altre situazioni, la teoria sistemica evidenzia che le difficoltà di coppia sono in relazione con quelle di ciascun partner con la rispettiva famiglia d’origine.
La diagnosi di infertilità di coppia apre ad un momento di crisi per la coppia, la quale è messa a dura prova nel suo spessore, legame e affettività. La coppia, da un lato, può accentuare gli atteggiamenti fusionali e di “unione nella sofferenza”, dall’altro i partner possono mettere distanza dettata da rabbia e frustrazione che possono far affievolire sempre più la speranza e il desiderio di generatività. Quindi, il modo in cui viene accolta e poi gestita una diagnosi di infertilità dipende da alcuni fattori:
- qualità della relazione tra i partner
- solidità del legame
- significati che ciascuno attribuisce alla generatività
- modalità con cui sono state affrontate, nella propria famiglia di origine, imprevisti e lutti
- capacità di esprimere il proprio stato d’animo e ascoltare e condividere emozioni e sentimenti
Il desiderio di un figlio
Nel ciclo di vita della famiglia è fisiologico che, ad un certo punto, la coppia abbia il desiderio di avere un figlio. Questo desiderio, infatti, nasce dalla condivisione di una dimensione progettuale, essenziale per il benessere della coppia. Per una coppia avere un figlio diventa una condivisione di identità e non una sterile vicinanza di individui (cit. Scabini e Cigoli). Va sottolineato, comunque, che la dimensione generativa non è rappresentata solo ed esclusivamente da un figlio, ma da qualsiasi progetto ove i partner possono riconoscersi insieme. Dopo il consolidamento della relazione coniugali, i partner iniziano a fantasticare circa la possibilità di mettere al mondo un bambino e con ciò danno via al processo di formazione della famiglia. In questo periodo, inoltre, ad ognuno dei due partner riemergono fantasie e rappresentazioni circa il loro essere stati bambini e la possibilità di essere genitori. Si tratta di un momento in cui si attivano domande e conflitti che hanno caratterizzato lo sviluppo della persona e delle relazioni familiari.
Questo periodo caratterizza sia le coppie fertili che infertili. Nella coppia infertile, però, affianco alle fantasie, cominciano, dopo un paio di mesi, a sorgere ansie e paure. Anche se, generalmente, viene consigliato di attendere almeno un anno di rapporti non protetti per iniziare gli accertamenti, le preoccupazioni legate alla mancanza di concepimento, iniziano molto prima e diventeranno sempre più significative.
Tratto da La cicogna distratta, M. Riccio
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