La nostra psiche è costituita in armonia con la struttura dell’universo, e ciò che accade nel macrocosmo accade egualmente negli infinitesimi e più soggettivi recessi dell’anima.
Le caratteristiche dell’approccio sistemico-relazionale
L’approccio sistemico relazionale, o familiare, è uno tra i vari approcci alla psicoterapia. L’intervento sistemico è un’opera di narrazione a più voci dove si costruiscono insieme nuovi significati che permettano alla famiglia di agire in modo meno disfunzionale e sofferente. Tale orientamento pone al centro il sistema di relazioni e di legami all’interno del quale la persona è nata, cresciuta e vive. In questo senso i concetti come sintomo, diagnosi, trattamento e prognosi cambiano definizione e vengono riletti in chiave relazionale.
- Il sintomo non viene letto come “problema del singolo”, ma come una disfunzione nel funzionamento dell’intero nucleo familiare. È poi, a carico di uno o più membri della famiglia, che si sviluppa il grado di malessere maggiore. Gli effetti di tale malessere si ripercuotono poi su tutti i membri della famiglia e sulle loro relazioni.
- La diagnosi viene definita relazionale, poiché iscritta all’interno di un quadro sistemico-familiare. La domanda che si fa il terapeuta è “perché il soggetto in questa fase del ciclo di vita ha sviluppato il sintomo o il malessere?”.
- Il trattamento ha l’obiettivo di dare un senso ai comportamenti delle persone, evidenziare le disfunzioni relazionali e modificare ruoli e funzioni non evolutive che le persone hanno assunto per lungo tempo. L’obiettivo è quello di risignificare il sintomo e esplicitarne la funzione all’interno del sistema.
L’approccio sistemico relazionale trigenerazionale
A partire dagli anni 50, che coincidono con la nascita del modello sistemico negli Stati Uniti, si sono sviluppate poi varie Scuole di pensiero. In particolare, il modello sistemico relazionale trigenerazionale (Andolfi, Bowen, Minuchin, Framo) si basa sul concetto di ciclo di vita della famiglia che inquadra lo sviluppo dell’individuo e della famiglia in base a delle tappe evolutive che partono dalla formazione della coppia fino all’età anziana. In quest’ottica vengono individuati dei passaggi evolutivi che se non assolti in maniera funzionale, possono dare origine ad un sintomo, a carico del singolo, della famiglia, o di un suo sottosistema. Tali passaggi evolutivi sono:
- Separazione dalla famiglia di origine e formazione della coppia
- Nascita dei figli
- Crescita e svincolo dei figli
- Fase “nido vuoto” e re-investimento nella vita di coppia
- Invecchiamento e separazione della coppia per la morte del coniuge
Il modello del ciclo di vita permette al terapeuta di indagare come viene affrontato e riorganizzato il cambiamento da una fase all’altra. La riorganizzazione non è mai un salto nel vuoto, ma le generazioni precedenti hanno già affrontato tale passaggio evolutivo e lo hanno fatto secondo dei modelli che si tramandano nel tempo e grazie a dei vincoli di alleanza/somiglianza/differenziazione che legano ciascuna famiglia alla generazione successiva. La coppia viene intesa come il nucleo del sistema trigenerazionale in quanto da vita al passaggio, da una generazione all’altra, di modelli, valori, affetti e relazioni.
La terapia sistemica è indicata solo per coppie o famiglie?
Assolutamente no! Questo perchè ogni approccio della psicoterapia deve intendersi come un “metodo di lavoro” che si può applicare a tutte le situazioni. Tale approccio è quello elettivo nel caso di percorsi di coppia o familiari. Si può comunque applicare, con grande successo ed efficacia anche nella lavoro individuale. In questo caso, viene dato, comunque, grande importanza alle relazioni della persona, alla sua storia e a quella della sua famiglia di origine.
Se vuoi fissare un primo appuntamento, contattami pure, ricevo a
- Spinea presso la sede del Centro per la Famiglia in Viale Sanremo 41/a, loc. Villaggio dei Fiori (Ve)
- Marcon presso Istituto Veneto di Terapia Familiare in via della stazione 3/5, (Ve)